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Floreale

mercoledì 21 febbraio 2018



Sento la primavera... qui da me in Sardegna i segni arrivano prima, i primi canti di uccelli che sovrastano il traffico cittadino (sentito ieri, un uccello cicciotto e nero su un cornicione il cui canto mi ha spinto ad uscire e vedere chi fosse così impavido da sfidare la pioggia), i fiori, la luce che cambia di intensità...

Il desiderio di cambiare la stagione più fredda e incolore è tanto forte da condizionare i temi per i miei lavori. Floreale è nato così, da un'idea iniziale color verde menta scelto dopo aver trovato sul web la foto di una credenza di quel bel colore.
I fiori sono decisamente inventati, ma potrebbero essere qualsiasi fiore, dalla pervinca alla peonia, e i ricadenti il Polygonum, un'Hardembergia o un glicine bianco... quando li ho disegnati non avevo in mente un fiore preciso, mi sono lasciata guidare solo dallo spirito primaverile. Ho scelto un colore violetto perchè trovo sia perfetto col verde, e il bianco per dare luce, proprio come succede in primavera. Fiori grandi, fiori piccoli...
Difficile fare le foto a questo pannello, la luce in questi giorni scarseggiava per via del maltempo e falsava i suoi colori. Oggi il sole mi ha permesso di fotografarlo un po' meglio, forse è un buon segno?
Ho lasciato per ultima la foto che mostra i vari lati del legno di riciclo. Ormai questi pezzi li uso da tempo, ne ho tanti di diverse dimensioni, però raramente li mostro nelle diverse angolazioni. Eccole...
I segni del tempo sono presenti e si notano nella parte posteriore, ma il legno è sano e asciutto, diciamo che è stagionato bene. Non uso mai legni che possano deteriorarsi in breve tempo... sciupati si, è il loro fascino, quello che mi attira quando li scelgo, hanno personalità.

Floreale

Dimensioni:   15 x 14,5 cm

Disponibile per l'adozione








Una valigia anni 40

venerdì 16 febbraio 2018

Il passato torna alla mente mentre guardo questa valigia. No, non penso al mio, ma al suo. L'ho acquistata qualche mese fa da un'amica brocanteuse conosciuta su Facebook, pensando di utilizzarla in qualche modo durante le mie esposizioni.
Messa da parte per qualche tempo, ora con l'arrivo degli eventi primaverili l'ho ripresa per studiarla un po' e renderla adatta a me.
Prima di tutto una bella pulita generale. Tutto sommato è integra, non ha bisogno di alcun tipo di riparazione, ed è robusta anche se fatta di cartone. Esatto, di cartone... perchè la mia valigia risale più o meno agli anni '40, periodo in cui le valigie erano di cartone pressato e si reggevano con una mano tramite una maniglia in pelle.

Mentre la pulivo, ho letto una sigla: D R G M. Ho provato a cercare notizie su questa marca, ma non ho trovato molte notizie come invece speravo, se non che è tedesca e che ha prodotto in quegli stessi anni tante cose, soprattutto equipaggiamento militare.
Prima ancora di leggere queste informazioni, menre la pulivo fantasticavo sul possessore o possessori di questa valigia marrone. Reduce dall'aver visto di recente un documentario su Auschwitz, non so perchè il mio pensiero è andato inizialmente ad uno degli uomini deportati in quell'orribile luogo, e lo vedevo tenerla stretta fra le braccia mentre un soldato cercava di strappargliela. Poi ho scacciato quell'immagine e ho visto un giovane di vent'anni, che piega le sue cose all'interno, compreso un paio di scarpe eleganti per uscire... stavo provando sensazioni un po' sgradevoli, non proprio positive, e tutte portavano al ricordo della guerra.

Chissà perchè non ho immaginato una donna. Sembrava evocarmi solo figure maschili... ho avuto una sorta di rispetto nei suoi confronti durante la pulizia, ma anche un certo senso di colpa nel cancellare ogni segno della sua storia. Durante quel tempo passato a pulire delicatamente ogni centimetro della sua superficie, le sensazioni negative piano piano si sono affievolite, anche se tra me e me chiedevo scusa ad ogni passaggio ...
Una volta asciugata, dovevo decidere il da farsi. Il colore non è tra i miei preferiti - un marrone scuro con bordi senape - ma sempre per quel senso di colpa dovuto alla cancellazione di tracce del passato non riesco a decidere se modificarla oppure lasciare la sua origine. Intanto ho dipinto di bianco il suo interno... il resto poi si vedrà. L'unica cosa che ho stabilito è che tutte le parti metalliche, cerniere e serrature rimarranno esattamente così.

Voi cosa fareste al mio posto? Trasformare la valigia rendendola meno lugubre oppure lasciarla così come in origine?

PS: Leona non ha resistito e la curiosità ha avuto il sopravvento... ma nelle foto ci sta bene.


Storia di una creazione: Il pescatore

martedì 13 febbraio 2018


"... L'alba mi è familiare. Quando spingo la mia barca in acqua e comincio a remare sono ancora immerso nel buio della notte, ma a poco a poco il blu si attenua ed un chiarore mi avvolge. L'orizzonte si espande sul mare, dandomi un senso di appartenenza a questa natura così silenziosa eppure così potente".
 Mancava giusto l'ultimo pezzo del puzzle per capire cosa avevo creato: i piccoli pesci.

Sono tre per essere precisi: corpo giallo, coda rossa ma non una coda normale bensì una di stoffa, per dare l'impressione di morbidezza e mobilità, per accentuare l'idea di sinuosità come hanno i veri pesci.
Cinque parti tutte importanti, e tutte modellate per rappresentare la scena che quotidianamente svolgono i pescatori quando raccolgono il frutto della loro pesca:

- un pezzo di legno decisamente ruvido e consumato, residuo di una sezione di tronco, un quarto che presentava una forma triangolare un po' contorta: costituisce l'elemento fondamentale, la barca, fulcro su cui ruotano tutti gli altri pezzi inseriti. Bianca con una riga rossa, semplice come le barche dei vecchi pescatori che vedevo al porto da bambina;

- una rete di ferro, piccola e proporzionata alla barca che la doveva inglobare;

- i tre pesciolini che vengono catturati nella rete;

- un pescatore che tira su il pescato, braccia forti da marinaio e felice di respirare il mare;

- un'ancora in ferro tenuta da un cordino bianco/blu di riciclo ed un salvagente verde realizzato con una rondella idraulica.
Il filo di ferro che racchiude l'insieme simula le onde del mare nella parte bassa, e nella parte alta una sorta di nuvola circolare.
Qualcuna di voi è arrivata vicinissima a capire di cosa si trattava, ma non so se l'abbia immaginata così...

Il pescatore

Dimensioni:  25 x 30 cm (la parte più lunga comprende l'ancora)

Adottato.





Mon petit coeur

venerdì 9 febbraio 2018




Giuro che quando ho creato questa piccola tavola non pensavo minimamente al San Valentino! E' una festa che non ho mai sentito, se si ama si ama sempre, senza il bisogno di dedicare all'amore un singolo giorno all'anno.

Ho ritrovato in un piccolo cestino i cuori che avevo realizzato qualche anno fa per decorare le bustine dei semi destinate allo scambio internazionale a cui avevo partecipato, il Seeds of Love. Qualcuna di voi che mi legge sa perfettamente di cosa parlo, ma per le altre ed altri forse no, ma non c'è molto da aggiungere, basta cliccare qui e avrete tutte le informazioni a riguardo. Ormai per quest'anno è già scaduto, ma potreste partecipare l'anno prossimo, se state in campana!

Sono partita quindi da un piccolo cuore azzurro. In una delle ultime mie passeggiate in spiaggia avevo raccolto un filo di ferro tutto aggrovigliato e arrugginito. Lì per lì ho pensato che era un garbuglio simpatico, un po' come quei giochi per bambini dove con la penna devono segnare un percorso da A a B e sbagliano strada...
Da questi due oggetti più una tavola di legno sbiancato è nato Mon petit coeur, che trovo sia molto elegante pur con l'utilizzo di materiali poveri.
L'intrico del filo di ferro mi ha suggerito la frase che ho inserito di lato che unisce il cuore e lo rende, anche se fatto inconsapevolmente, molto adatto alla Festa del 14 Febbraio.

                                      "Sciogli i nodi del cuore e sorridi..."

Un piccola spiga rende il tutto ancora più leggero e delicato.


Mon petit coeur

Dimensioni:   25 x 7 cm (9 incluso il filo di ferro sporgente)

Disponibile per l'adozione.

Storia di una creazione: particolari

mercoledì 7 febbraio 2018


In una giornata un po' strana dove il sole si alterna alla pioggia, mentre scrivo al pc le mie due gatte mi passeggiano intorno e non riesco a concentrarmi su cosa devo scrivervi... ah ecco, son qui per mostrarvi un altro elemento della mia creazione misteriosa.
Qui però si vede pure qualcos'altro che vi farà capire di sicuro di cosa si tratta!

 Il pezzo di legno posizionato in orizzontale e non in verticale, e tutto è più chiaro...

Il nuovo elemento è in fil di ferro, più grosso di quello usato per costruire un'altra sezione, ma la sua forma non lascia dubbi... è un'ancora. E' presente pure una rondella verde che funge da... dite voi!

Manca ancora qualcosa, ma io penso che arriverete da sole a scoprire quale sia...

Balena nella notte

lunedì 5 febbraio 2018


Come mi capita spesso, la domenica mattina vado a curiosare nei mercatini della mia città. Mi è sempre piaciuto, trovo sempre qualcosa che altri ritengono ormai inutile, a volte vedo oggetti che non so nemmeno a cosa possono essere serviti, come gli attrezzi da lavoro di falegnami o fabbri o contadini.
Stavolta sono tornata a casa con un attrezzo in legno da falegname, un setaccio in bambù, un foglio strapazzato di una vecchia rivista degli anni '50 e il coperchio quadrato di una scatola blu.
Che farne? Beh, avevo la mia piccola balena tutta sola in attesa di trovare il suo posto all'interno di un mio lavoro, e non ha dovuto aspettare tanto. 
Il foglio della rivista non era in buone condizioni, i suoi bordi erano tutti stropicciati ed era ripiegato su se stesso, quindi poco utilizzabile. Ma... Arti noa ci ha visto in quei bordi sfrangiati delle onde spumeggianti e ricciolute che potevano benissimo formare il mare di cui la balena aveva bisogno.
Li ho lasciati esattamente così, senza colorarli, per non togliere la loro bella patina di antico. Il colore così scurito per me ha più fascino dell'azzurro che avrei potuto dargli...

Sul retro, una breve poesia di Alejandra Pizarnik sulla notte, tema scelto come ambientazione temporale dato il colore della scatola. 

La balena nella notte

Dimensioni:  9,5 x 10,5 cm

Disponibile per l'adozione.

Storia di una creazione: personaggi

venerdì 2 febbraio 2018

Chi sarà costui?
Un grosso omone si aggira nei dintorni del mio tavolo da lavoro, braccia forti, lunga barba e berretto in testa, con una maglia a righe e tuta da lavoro... cosa mai starà facendo? Fischietta allegramente mentre svolge ciò che fa quotidianamente o quasi...dipende dal tempo.

A poco a poco, gli elementi si congiungono per formare una piccola scena, manca ancora qualcosa... una sola foto e un post breve per non svelare troppo ma lui non se ne preoccupa, il sorriso non gli manca!

La foto è un ingrandimento... lui è grande e grosso ma nella realtà non misura che pochi centimetri...

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