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The Garden Shop

lunedì 27 febbraio 2017



Anche il giardinaggio è una espressione creativa, ed è stata per me una forte passione fin da bambina, quando mamma metteva a disposizione dei piccoli vasi per farci mettere qualche talea e seguire la loro crescita.
Quattordici anni fa dal giardinare in terrazzo sono passata ad un giardino vero e proprio, ridotto in brutte condizioni perchè trascurato da tempo. L'ho riportato in vita dedicandoci anima e corpo (e non è un modo di dire, credetemi!), ed ora che il mio corpo ahimè si rifiuta di collaborare, sta tornando ad essere come quando lo avevo visto per la prima volta, con grande mia tristezza. 
Ma la passione rimane sempre e cerca di manifestarsi in ogni cosa che faccio, che sia leggere o parlare di verde, fermarmi ad ammirare i giardini altrui, acquistare o scambiare semi o talee. E ovviamente non poteva mancare l'espressione artistica di Arti noa, dove fiori e piante sono spesso protagonisti delle mie piccole tavole.

Recentemente mi è capitato di trovare su internet la foto di un piccolo negozio londinese che rispecchia quello che è sempre stato il mio sogno lavorativo: una fioreria! Questa immagine mi è rimasta talmente impressa da voler provare a disegnarla su uno dei miei pannelli in legno di riciclo. a modo mio ma intitolandolo esattamente come quella fioreria di Londra. 
Il mazzetto di lavande è frutto di una raccolta fatta ieri nel  mio giardino... la lavanda è uno dei miei fiori preferiti, selvatica quanto basta per esprimere la sua libertà ma elegante quando fiorisce. 
In questa foto c'è molto di me.

Pannello disponibile per l'adozione.

Green bird

venerdì 24 febbraio 2017



E' sempre bello sperimentare, con uno o più materiali solo guardandoti intorno... questa nuova creazione è composta da ben quattro elementi diversi: una piccola sezione di un tronco residuo di una serie di tagli, il fedele pannello di compensato del solito mobile, del fil di ferro sottile, carta e cartoncino.
Sono partita in quarta con la sagoma di un uccello cicciotto perchè volevo creare un pettirosso, ed essendo un lavoro tridimensionale l'ho dipinto su entrambi i lati.

Poi ho pensato che come base quel piccolo tronchetto poteva essere l'ideale... ma come unire i due elementi? Il compensato era troppo sottile per poterci inserire le due zampette. Allora ho inserito un rametto con foglie... cartoncino e carta e un'anima in filo di ferro cotto per poterlo modellare e sostenere il piccolo pettirosso.
E' il momento di unire le varie parti: il ramo, inserito tra corteccia e legno, sostiene il piccolo pettirosso con due punti di colla, e le due facce si presentano diverse sia come sistemazione delle foglie sia per l'uccellino stesso, pancia rossa da un lato e picchiettata sull'altro.

Come esperimento è stato piuttosto laborioso ed è da perfezionare, proverò a realizzarne altri facendo variazioni sul tema.

Green bird è in cerca di adozione. 

Petites rues de Paris

mercoledì 22 febbraio 2017

Tutti adorano Parigi, la bella città che profuma di romanticismo ad ogni suo angolo di strada. Ogni persona che l'ha visitata porta con se' il suo bellissimo ricordo, me compresa, che sogno di poterci tornare sospirando sopra le tantissime immagini che trovo su internet.

 Ampie strade alberate o stradine ricche di fiori e tavolini, passo dopo passo ogni palazzo, ogni casa ha quel sapore unico, ben distinguibile, e stai col naso per aria a contemplare le sue architetture, le facciate, i tetti, gli abbaini tipici, i colori e i decori... come si fa a non innamorarsi? 
 Mi limito a parlare delle strade, tralasciando la parte dei musei che meriterebbe ben più di due righe in un post, perchè qui vi presento ciò che ne è scaturito come Arti noa in alcune mie creazioni, che ho battezzato col nome di Petite rue. 
Piccoli frammenti di vie, interpretate con gruppi di tre mini casette in legno dipinte in entrambe le facce, una base in legno a rappresentare la strada,  e un arco in ferro per abbracciarle...
 L'ultima è un po' particolare. La sua base è un legno di compensato di riciclo molto piccolo che aveva già un dente, adattissimo per simulare un marciapiede. Nella foto dall'alto si distingue molto bene...
 Tutt'e e tre le creazioni presenti in questo post sono state adottate.

Per chi volesse un po' d'aria parigina potete contattarmi aprendo il sottomenu Cerco casa presente nel menu Shop.

Lunaria annua

lunedì 20 febbraio 2017

La cosa più affascinante della Lunaria annua sono gli involucri dei suoi semi, dal colore madreperlaceo e sottilissimi come ostie, tanto da far trasparire i semi scuri al loro interno.
Photocredit: Lemiepiante.it
Semplice, la definirei... sia nel coltivarla sia nel riprodurla artisticamente.
Eh si, perchè la lunaria si presta molto bene ad essere disegnata ed interpretata. Come ho fatto io, quasi come se ne avessi preso un piccolo ramo con le sue medaglie tondeggianti e lo avessi racchiuso in un libro a seccare, come si usava fare un tempo...

Avrei voluto utilizzare le parti vere della lunaria, ma sono piuttosto fragili e tendono a spezzarsi. Ho utilizzato invece una vecchia pagina di un vocabolario di greco degli anni 50, già malandato e con pagine mancanti.
I bordi sono volutamente lasciati liberi per dar loro un aspetto tridimensionale, quasi vero.

Gocce di Arti noa

giovedì 16 febbraio 2017

 Mi capita qualche volta di mettere per iscritto dei frammenti di pensieri sulla mia pagina Facebook, soprattutto in questo periodo, e per non perderli ho deciso di inserirli direttamente nell'immagine che mi ha ispirato o che mi sembra particolarmente appropriata.
In questo post i miei frammenti sono riferiti a due immagini mie che ho messo insieme come presentazione, a volte invece mi capiterà di selezionare un'immagine presa dal web particolarmente ispiratrice.
Spero che questa idea vi piaccia.
Dopo questo post ne metterò solo una per volta, come delle gocce... gocce di Arti noa.

Dal passato, libri francesi

lunedì 13 febbraio 2017

Domenica mattina... andiamo a fare due passi? Ma si, andiamo al mercatino. Tanta folla, tanti venditori, non tutti hanno qualcosa che mi interessa. Io vado sempre verso il passato, dove vedo una storia personale da immaginare da pochi elementi.
E, in un piccolo banco, la mia attenzione si ferma su una vecchia spazzola dalla forma ricurva. Chiedo al ragazzo a cosa servisse: era un raccoglibriciole in argento. Ma poi vedo loro, i libri... prima un vecchio manuale di geografia risalente al 1938, in francese, con illustrazioni in china e colorate leggermente.
 La mia curiosità cresce... scambio due parole col ragazzo, scopro che vive a Parigi (prima per seguire la famiglia, ora per i suoi studi) e che invece vorrebbe vivere qui a Cagliari... penso che la vita sia strana, io ho sempre desiderato vivere a Parigi!
 Sfoglio altri libri, un libro di latino su Tito Livio ma commentato in francese, e poi... su un altro piccolo libro colgo nel titolo un riferimento ad una delle mie passioni, il giardinaggio.
"Petite flore" è un piccolo manuale del 1920 circa, destinato a dare le prime nozioni di botanica agli studenti dei Licei.
Lentamente lo sfoglio, guardo le sue pagine imbrunite dall'usura e dal tempo coi suoi piccoli disegni e immagino un ragazzo adolescente che guarda la mia stessa pagina, magari un po' preoccupato per la sua interrogazione e che ripete fra se' e se' la lezione....
Entrambi i libri sono venuti via con me, insieme ad una vecchia carta del Touring Club Italiano con una sezione dell'Italia centrale, a me tanto cara.

Pezze: giocando col jeans

venerdì 10 febbraio 2017

 La mia curiosità mi porta sempre ad esplorare, ed è così che ho letto della tecnica Shibori, che è una sorta di decolorazione o tintura dei tessuti ripiegati o torti in vari modi e messi a bollire. 

Avevo dei ritagli di vecchi jeans macchiati messi da parte, e volevo sperimentare qualcosa di simile ma in modo ancora più semplice. Tre strisce appositamente tagliate male, sfilacciate e mezzo scolorite, della candeggina e dei cottonfioc e vai di fantasia! Riccioli, fiori, pois riempiono le tre pezze.

E, continuando a giocare, che fare dei piccolissimi ritagli di lino con cui ho realizzato i decori natalizi? Uniscono e completano il pannello Pezze.
"Pezze" è disponibile per essere adottato.

Flowers

mercoledì 8 febbraio 2017


"Ascoltavo il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, lo sbattere d'ali degli uccelli e lo stormire delle felci. Mi lasciavo avvolgere dal denso profumo delle piante. In questi momenti, mi sentivo libero...".
Ho voluto usare questa frase di Haruki Murakami, molto ispirante, come una cornice di parole per un mio pannello dedicato ai fiori, chiamato per l'appunto Flowers.
 L'utilizzo di un vecchio spezzone di tavola da cantiere molto ruvido mi fornisce le base, e un rametto di Dodonaea viscosa raccolta nel mio giardino fa da contorno ai due piccoli quadrati di legno disegnati. 
La Dodonaea, con le sue brattee dalle mille sfumature dal gialloverde al bronzo, era perfetta per i colori naturali del legno dei quadrati, dando al pannello una nota di vivacità. 
 Per diverso tempo l'immagine di copertina della mia pagina Facebook conteneva il particolare di questo pannello, semplice e grezzo per non snaturare il legno di cui era composto. Bianco e un caldo marrone... l'essenziale.
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Il pannello Flowers è già stato adottato da una donna di poche parole ma decisa. 

I miei piccoli fari

lunedì 6 febbraio 2017

 Da quando ho iniziato ad essere Arti noa, i fari mi hanno sempre accompagnato. Il fascino che emanano è per me davvero forte, e anche se vivo in un luogo di mare, non sono mai riuscita a visitarne uno, ma ho solamente potuto vederli da vicino, esternamente.  Imponenti, solidi, dominano il mare in qualsiasi situazione. 
Spesso vedo le immagini sul web di fari posti lontani dalla terraferma aggrediti da onde altissime, spumose e loro non fanno una piega, fermamente ancorati e ben sopportando tale violenza del mare. Non sono così coraggiosa da voler essere presente al suo interno in questi momenti, ma è innegabile quanto sia spettacolare.
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Ne ho realizzato diversi, e ho riscontrato che sono in tanti che, come me, li amano. I legni di riciclo utilizzati sono tutti diversi tra loro. 
Il primo faro che ho creato, bianco e rosso (lo vedete nel collage di apertura come primo a sinistra), è stato disegnato su un pezzo di tavola proveniente da un pallet che presentava un lato smussato e finiva leggermente affusolato. Successivamente i legni scelti hanno variato di misura e dimensione, spesso erano piccoli.
Ad alcuni fari ho affiancato la casina del guardiano, altra figura affascinante legata a loro a cui ho dedicato un piccolo racconto in un post precedente.

Bianchi e rossi, bianchi e neri, bianchi e azzurri... colori diversi e allegri, come anche il verde. Il colore spesso dipendeva dal momento, spesso dal colore della tavola, come nel caso dei fari grigi. 
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Tutti i fari delle foto sono stati adottati. Alcuni di loro sono stati scelti dai bambini, che ho notato essere grandi ammiratori dei miei lavori, e la cosa non può che farmi piacere. 

Arti noa racconta: Il guardiano del faro

mercoledì 1 febbraio 2017

...era un duro lavoro, ma lui, che aveva sempre vissuto e respirato il mare, nel faro si sentiva al sicuro. L'unico pensiero che lo angosciava era lasciare Greta e i due piccoli gemelli Paul e Hans. Si avviò con passo deciso verso l'imbarcadero, dove lo aspettavano per accompagnarlo con la barca al faro di St.Andrews, distante qualche miglio dalla costa. 

Era una buona giornata, il mare era spumoso ma non destava grossi problemi. Colin era abituato ai vari umori del mare, aveva visto di molto peggio: onde alte che parevano volessero buttar giù il faro stesso, quasi come fosse un drago a caccia di prede, ma a volte così docile da essere quasi irriconoscibile. 
Lui preferiva il dolce sciabordio sulle rocce alla base del faro. che lo cullava mentre si dedicava alla  sua passione: il modellismo. Costruiva piccoli velieri in bottiglia, e a volte li regalava ai bambini del villaggio per affascinarli e inventare storie su marinai e pescatori fortunati.
Fra due settimane tornerò, pensò. Sua moglie lo rassicurava sempre, ma sapeva che lui le mancava... il tragitto verso il faro era quasi al termine, un sospiro e si preparò allo sbarco. 
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Vi parlerò di fari, dei miei fari, nel prossimo post. 
Il faro grigio della foto è stato adottato.
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